venerdì 13 novembre 2015

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Il Matrimonio Giapponese
La tradizione in Giappone vuole che il matrimonio avvenga secondo il rito shintoista, religione di stato e colonna portante della cultura giapponese.
Le nozze vengono celebrate nei periodi dell'anno considerati più propizi .La cerimonia si svolge nei santuari shintoisti («jin-ga», residenza degli dei);
Ci sono anche casi nei quali la cerimonia viene svolto a casa dello sposo.
Il rito viene officiato da un sacerdote che indossa i capi tradizionali: una veste bianca, un cappello di taffettà (eboshi) e uno scettro (shaku) e spesso è coadiuvato da uno (o due) attendenti, chiamate "miko", vestite con giacca bianca e hakama rossa.
Per quanto riguarda la sposa , lei può indossare il tradizionale abito bianco, «shiromuku », oppure un colorato kimono ricamato, portando sul capo lo Tsunokakushi, il cappello bianco , (secondo la tradizione serve per nascondere le corna , che simbolizzano la rabbia, portare questo cappello significa che la sposa sarà sempre docile e non si arrabbierà mai ) o lo Watabooshi; lo sposo, invece, indossa un kimono da cerimonia.
Prima della celebrazione, la coppia e tutti i partecipanti alla cerimonia, devono compiere il rito della purificazione, intingendosi con l'acqua che sgorga dalle fontane poste all'ingresso di ogni tempio.
Il matrimonio in giappone è un momento estremamente intimo, possono parteciparvi soltanto i familiari degli sposi, i parenti più stretti e i testimoni. Questi ultimi si disporranno dietro agli sposi, seguiti dagli altri parenti (dal più anziano al più giovane).
Gli sposi, invece, prendono posto al centro, davanti al sacerdote, il quale, inchinandosi all'altare, annuncia il matrimonio alle divinità pronunciando preghiere e benedizioni.
Durante la cerimonia, gli sposi sono invitati a bere tre piccoli sorsi di sakè da tre tazze di differenti dimensioni, generalmente poste sull'altare insieme a frutta, sale e riso.
Al termine di questo rituale, solitamente accompagnato da musica tradizionale, la coppia è considerata sposata.
Per concludere la celebrazione, lo sposo recita un giuramento di fedeltà ed obbedienza, che condividerà anche la sposa.
Per suggellare l'unione tra i propri figli, i genitori degli sposi bevono del sakè e seguono la nuova coppia verso il santuario, dove avverrà l'offerta agli dei: qui gli sposi, tenendo in mano un ramo di pianta sempreverde, si inchinano due volte, battono due volte le mani e si inchinano nuovamente; offrono quindi i rami alla divinità per dimostrare la sincerità delle proprie intenzioni.



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